Disponibilità per le confessioni ed orari SS.Messe vigilia e Natale 2014


Disponibilità per le confessioni:  

22 Lunedì
ore 08,30-12,00; 16,00-18,00: S. Leonardo  
ore 15,00-18,30: S. Michele 
ore 21,00-22,30 S. Michele

23 Martedì 
ore 09,00-12,00; 15,00-18,00:     a S. Leonardo in Borghi e a S. Michele
ore 21,00 a S. Concordio: celebrazione      comunitaria della Penitenza

24 Mercoledì
ore 09,00-12,00; 15,00-18,00:     a S. Leonardo in Borghi e a S. Michele

Orari SS.Messe vigilia e Natale 2014

24 Mercoledì  VEGLIA NELLA NOTTE SANTA 
ore 21,00 a S. Leonardo in Borghi
ore 23,00 in Cattedrale presieduta da mons. Arcivescovo 
ore 23,00 in S. Frediano e S. Paolino

25 Giovedì NATALE DEL SIGNORE  
Le S. Messe sono celebrate con l’orario festivo.

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In Cammino 14 - 20 12 2014 SFOGLIALO online!



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AGENDA PARROCCHIALE dal 13 luglio 2014


Ricordiamo che la celebrazione della S. Messa delle ore 12,00 in S. Frediano è sospesa fino a dopo S. Croce.

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13 Domenica ore 11,00 nella Basilica di S. Paolino:
S. Messa con la memoria dei parroci defunti Mons. Anichini (S. Michele), Benassi (S. Alessandro),
Bergamini (S. Paolino), Chicchi (S. Michele, Paolino, Alessandro), Fazzi (Cattedrale), Franceschi
(S. Michele), Giurlani (S. Frediano), Landucci (S. Leonardo), Puccinelli (S. Frediano), Saponati
(S. Pietro), Valoriani (S. Paolino) insieme a d. Giuseppe Giordano
(N.B. Non viene celebrata la Messa in S. Michele)

16 mercoledì Maria SS.ma del Monte Carmelo
La famiglia del Carmelo canta Maria, icona perfetta del discepolo del Signore, compagna e sorella nel
cammino della fede.
Le Carmelitane Scalze di Monte San Quirico invitano a celebrare con loro le lodi alle ore 8:00, i vespri
alle ore 17,30, la Santa Messa alle ore 18:00. (via Borrelli 722, Monte S. Quirico, 0583. 330741)

17 giovedì ore 18,30 e ore 21,00 in S. Leonardo: ascolto
e riflessione sulla pagina evangelica

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"In cammino" in prima pagina questa settimana.


UNA PAROLA FECONDA

Con questa domenica inizia la meditazione sul cap. 13 del vangelo di Matteo dedicato alle parabole. Il discorso in parabole è semplice e complesso nello stesso tempo: disponiamoci a imparare la lezione diretta mente da Gesù, lui, in assoluto, il creatore del genere letterario parabolico.

Protagonista della liturgia della Parola odierna è la Parola stessa che arriva a noi sotto diverse voci: la voce del pro-feta che ne esalta l'efficacia salvifica, la voce dell'apostolo che esorta ad ascoltare i gemiti dello Spirito e sotto le vesti di una parabola che traduce la voce del Messia.

Innanzitutto ascoltiamo il profeta che vuole esprimere un concetto forte: la parola di Dio scende dal cielo, come la pioggia, e vi ritorna solo dopo aver "irrigato la terra". Così ha fatto Gesù, “Parola” di Dio: si è fatto uomo per offrire all'intera umanità la possibilità di diventare "feconda di Dio" e così produrre germogli di vita divina. In tal modo Dio ha visitato la terra, tutta, per darle fecondità e bellezza.

E’ vero: sempre ci troviamo di fronte al male e alla morte; S. Paolo ci annuncia la totalità della redenzione che attraversa la creazione nella sua totalità che fa esclamare, riprendendo le parole attribuite a S. Francesco: "È tanto il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto".

Gesù, nel vangelo, inizia a illustrare il “Mistero del Regno”, accolto da alcuni, rifiutato da altri. Il seminatore semina nella spe ranza che tutto il seminato vada a buon fine. Il seme, infatti, è come un'opportunità data alla terra di produrre il frutto desiderato. Al contrario, Gesù accenna a quattro diversi esiti della seminagione. Sono di verse e contrastanti le maniere con le quali ci si accosta al messaggio del Vangelo. Satana ha il compito di rubare, devastare e rovinare. Ci si può consegnare a lui lasciandolo spadroneggiare nella propria vita. C’è poi chi si lascia sopraffare dalle tribolazioni o dalle persecuzioni a causa della Parola o è soffocato dalle preoccupazioni del mondo e dall'inganno della ricchezza. C’è chi ascolta la Parola e la comprende: questi dà frutto in sovrabbondanza. Quale tipo di terreno sono?

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OFFERTE

Ricordiamo che le famiglie dei bimbi della Messa di prima Comunione hanno offerto la somma di € 820,00 per contribuire al progetto delle “scuoline” sostenuto dal laico lucchese Luca Bianucci a Rio Branco (Brasile).

Il 10/11 maggio ci ha fatto visita la Comunità Oblata S. Egidio che ha proposto una mostra/vendita di
icone. Ci hanno comunicato che il ricavato è stato di € 1090,00.

In conseguenza della “Serata di Burraco” organizzata dal Comitato S. Paolino, è stata offerta la somma di
€ 180,00 da destinare a persone in difficoltà. 

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AGENDA PARROCCHIALE dal 6 luglio 2014


Da questa domenica 6 luglio la celebrazione della S. Messa delle ore 12,00 in S. Frediano viene sospesa fino a dopo S. Croce.

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CELEBRAZIONI DI S.PAOLINO DI ANTIOCHIA PATRONO DELLA CITTA’

09 Mercoledì ore 21,15: “Immagini Mariane a Lucca
percorso religioso culturale da piazza S. Michele a Corte Pini (via Buia) a Via dei Tabacchi fino alla basilica di S. Paolino. Professione di fede alla tomba del santo

10 Giovedì, 11 Venerdì ore 10,00 in S. Paolino: Lodi e S. Messa

11 Venerdì ore 21,30 in S. Michele: Ufficio delle Letture, Luminara fino alla basilica di S. Paolino;
Benedizione alla Città e Mottetto di S. Paolino eseguito dalla “Polifonica Lucchese”

12 Sabato 
ore 10,00: Lodi e S. Messa presieduta da d. Renato Monacci che nella Comunità di S. Paolino è stato ordinato presbitero 25 anni or sono

ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Arcivescovo.
Il Sindaco di Villa Basilica offre l’Olio per la lampada dei Comuni e il Sindaco di Lucca il  Cero votivo.
Al termine Mons. Arcivescovo consegna le “Linee pastorali” per il prossimo anno

13 Domenica ore 11,00 nella Basilica di S. Paolino:
S. Messa con la memoria dei parroci defunti Mons. Anichini, Benassi, Bergamini, Chicchi, Fazzi, Landucci, Giurlani, Saponati, Valoriani insieme a d. Giuseppe Giordano
(N.B. Non viene celebrata la Messa in S. Michele)

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"In cammino" in prima pagina questa settimana.

TROVERETE RISTORO!

Dopo aver celebrato il Mistero del Signore Crocifisso e Risorto ed averne compreso le implicanze nella vita della Chiesa, così come abbiamo fatto in queste ultime domeniche, ora riprendiamo il tempo cosiddetto “Ordinario” caratterizzato, quest’anno, dalla lettura del vangelo di Matteo l’evangelista che ci aiuta a vivere da discepoli di Gesù all’interno della realtà ecclesiale.

Oggi la parola di Gesù è suggestiva e poetica insieme, capace di suscitare sentimenti tesi alla gioia, alla lode e al ringraziamento. Inoltre, se osserviamo bene tutta la celebrazione della Parola oggi proposta, ci accorgiamo, per così dire, di un “filo rosso” che l’attraversa e collega i vari brani che ci sono offerti; un filo che parte dalla profezia di Zaccaria, e parla dell'umile re di gloria; riecheggia subito nel salmo responsoriale dove si esalta Dio sostegno dei vacillanti; ritorna nella pagina di san Paolo ed esplode nel brano evangelico. Con esso siamo messi a contatto con l'inno di lode che Gesù, in un momento di grande intimità, innalza al Padre suo: “Ti rendo lode , Padre!... Venite a me! Troverete ristoro!

Sono tre i movimenti che scandiscono questo inno di lode. Anzitutto una benedizione: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra». Dio è il Creatore buono e provvidente verso tutti, un Padre tenero e amoroso per ogni uomo e donna di buona volontà; con Lui possiamo entrare in relazione sapendo che si nasconde ai sapiente e si rivela ai piccoli.

Segue una rivelazione vera e propria: «Tutto è stato dato a me dal Padre mio». Il dono di Vita che il Padre offre possiamo accoglierlo per mezzo del Figlio che, passo dopo passo, ci introduce nell'intimità con Dio Padre.

Infine, viene la promessa, legata ad un invito: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». Per ricevere questo "ristoro", che solo Cristo può dare alle anime assetate, occorre andare verso di lui con tutti i pesi che portiamo con noi, compresi i pec cati. Lui è il nostro Maestro perché mite ed umile di cuore.

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AGENDA PARROCCHIALE dal 29 giugno 2014

Da domenica 6 luglio la celebrazione della S. Messa delle ore 12,00 in S. Frediano  viene sospesa fino a dopo S. Croce.

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03 Giovedì ore 19,30: Celebrazione di S. Tommaso, in Pelleria 

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CELEBRAZIONI DI S.PAOLINO PATRONO DELLA CITTA’  

05 Sabato ore 21,15 in S. Paolino: “Concerto di S. Paolino

09 Mercoledì ore 21,15 : “Immagini Mariane a Lucca”  percorso religioso culturale da Corte Pini (via Buia) a Via dei Tabacchi fino a s. Paolino

10-11– 12 venerdì ore 10,00 in S. Paolino: Lodi e S. Messa

11 Venerdì ore 21,30 in S . Michele: Ufficio delle Letture e Luminara; benedizione alla Città e Mottettone

12 Sabato ore 18,00: Celebrazione Eucaristica presieduta dall’ Arcivescovo con l’offerta dell’Olio per la lampada dei Comuni e del Cero votivo

13 Domenica ore 11,00 nella Basilica di S. Paolino: S. Messa   con la memoria dei parroci defunti  

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"In cammino" in prima pagina questa settimana.

LE DUE COLONNE

La  Solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, propria di questa domenica, ci permette di soffermarci sull’annuncio che questi due insigni discepoli di Cristo ci offrono.  

Innanzi tutto: Pietro e Paolo sono sempre ricordati insieme. Cioè: per avere un'immagine completa ed equili- brata della Chiesa, bisogna ricordare che essa, è “petrina” e “paolina” insieme: petrina, perché il primato spetta a Pietro, ma anche paolina perché la teologia, la riflessione sul mistero cristiano è stata fatta soprattutto da Paolo.  

Pietro e Paolo: due figure tra loro molto diverse e, perciò, complementari. Guardiamo il primo personaggio: Simone, Cefa, Pietro. Tre nomi per indicare il passaggio da una condizione a un'altra: da pescatore divenne pescatore di uomini, da discepolo tra i discepoli diventò pietra su cui si fonda la Chiesa. Il mutamento del nome, che indica una vocazione, gli è imposto da Gesù: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Con queste parole Gesù dichiara Gesù dichiara: «Io costruirò la mia Chiesa attraverso te». Ma, subito dopo, quando Gesù annuncia la sua passione, Pietro ragiona in base alla carne e al sangue; per evitare di tramutarsi in pietra d'inciampo e non di fondazione, Simon Pietro dovrà conformarsi al modo di agire di Gesù: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso» (Mt 16,24). È un monito permanente per tutta la Chiesa di ogni tempo e luogo: vivere il servizio fino al dono della vita.  

Anche Paolo ha un nome mutato: da Shaul - il nome del primo re di Israele che sovrastava per statura tutti gli altri - diviene Paulus che, in latino, è collegato all'idea di "piccolo". Non c'è nessuna chiamata, dato che non ha mai conosciuto Gesù prima della sua risurrezione. Il nome “Paolo” indica la “romanità” e multiculturalità dell’apostolo; questo nome dal simbolo rovesciato “Alto/Piccolo” esprime però la volontà di essere fedele alla vocazione di annunciare un Dio che volle salvare i credenti attraverso la stoltezza della predicazione. Pietro e Paolo con i diversi doni ricevuti hanno edificato l'unica Chiesa. Ora vivono la medesima Gloria.

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Si conclude il GREST parrocchiale

Organizzato per i ragazzi delle elementari e medie è stata un’esperienza unica e irripetibile per i ragazzi che numerosissimi hanno trascorso ore felici nei “Giardini di Nostra Signora”.

Un ringraziamento caloroso e dovuto a don Lucio che ha coordinato le attività e a tutti i volontari, giovani e meno giovani, che hanno offerto il loro prezioso servizio. 

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Oggi è la “Giornata per la carità del Papa”


Essa è «l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universa- le e per le opere di carità in favore dei più bisognosi».  

Nel 2012, ad esempio, l’Obolo ha permesso di agevola- re il rimpatrio dei rifugiati angolani provenienti dallo Zambia e dalla Repubblica Democratica del Congo; in Bangladesh, ha dato aiuto a migliaia di famiglie di diverse diocesi duramente colpite dalle inondazioni; nella Repubblica Democratica del Congo, ha contribuito alla costruzione di una scuola.

E poi ha sostenuto le popolazioni in Etiopia e in Kenya; in India, a Mbare (Ruanda), a Sarajevo, in Armenia. Ne beneficiano anche la Fondazione "Populorum progressio" per i contadini e gli indigeni dell’America Latina e la Fondazione "Giovanni Paolo II" per il Sahel. 

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ITALIA-URUGUAY


A distanza di un anno (l’ultima volta nella “Confederation Cup 2013”) la sfida calcistica tra Italia ed Uruguay si ripete…

Petrarca, nel 1344, dedica all’Italia un componimento del “Canzoniere”, nel quale scrive che gli italiani sono i più bravi nelle peggiori situazioni; sono gli unici che nei momenti più difficili agiscono nel migliore dei modi, portando tutto a posto.

Machiavelli sostiene la tesi di Petrarca nel “Principe”, specificando la sua approvazione nell’ultimo capitolo, il ventiseiesimo.

Gli Azzurri, perdendo con la Costa Rica, si sono complicati la qualificazione agli ottavi, dovendo pareggiare o vincere con l’Uruguay.
L’Italia di Cesare Prandelli è entrata in campo, sentendo la stanchezza sia per il clima sia per la precedente sfida.
L’Uruguay, vincendo con l’Inghilterra e ritrovando il suo attaccante Suarez, non vede l’ora di battersi con gli italiani, visto che arriva a questa sfida in splendida forma.

L’Italia, grazie agli italiani, risorge dopo le guerre barbare, la crisi del Medioevo, la prima guerra mondiale, il fascismo e molti altri eventi che hanno segnato una popolazione che ha sempre dimostrato di saper uscire dalle peggiori situazioni.

In questa partita, anche se il clima potrà raggiungere oltre i 40 gradi, dovranno scendere in campo i migliori Azzurri visti.
Calciatori che metteranno il cuore quando giocheranno. Giocatori senza paura, pronti a combattere per la maglia della propria nazione, cercando in tutti i modi di far dimenticare agli italiani questi brutti momenti e di farli gioire il più possibile.

Allora, coraggio Azzurri, metteteci cuore e passione per chi vi tifa e per coloro che non vi rinnegheranno mai, nel bene e nel male.
Portateci al Maracanà!

Anche in questo caso, se volete, potrete unirvi a noi per tifare la nazionale!
Don Agostino ci ospiterà ancora una volta nei locali in P.za S.Pierino per vivere nel migliore dei modi questa partita (come lo scorso venerdì l' "apertura cancelli" sarà alle ore 17.30).

Voliamo al Maracanà, tutti insieme

Nicolò Della Maggiora. 

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"In cammino" in prima pagina questa settimana.

UNA PRESENZA ATTIVA

Con la celebrazione del Corpus Domini, noi oggi celebriamo il fatto che Cristo rimane con noi nell’Eucaristia, segno della sua Pasqua.
La vita dell’uomo è popolata di presenze. Presenze visibili e vicine, come quella di una madre che veglia sul bimbo che gioca o che riposa. Presenze invisibili, come quella di due persone che si amano, si pensano e s’incontrano al di là della distanza e della lontananza del corpo. Presenze che procurano quiete e soddisfazione, sicurezza, o, al contrario, incombono come una minaccia...

Sul piano dell’esperienza umana profonda, l’uomo fa l’esperienza singolare di una presenza misteriosa e reale che tocca il centro del suo essere; la presenza creatrice di Dio che ci fa esistere, e che, nella storia, ha assunto, la forma visibile e tangibile di Gesù, rivelatore del mistero del Padre. Dopo l’Ascensione, Egli sottratto alla sensibile esperienza umana, resta fra noi e si dona sotto il segno del pane spezzato e del vino versato; offre il suo Corpo in cibo e il suo Sangue in bevanda di salvezza e di vita. Rimane con noi sino alla fine del mondo.

Oggi, possiamo incontrare Gesù attraverso la «memoria» di lui, soprattutto nell’Eucaristia, memoriale della sua passione-morte-risurrezione. Ma l’Eucaristia è una forma di memoria sostanzialmente diversa dalle altre: non solo richiamiamo l’Evento della salvezza operato da Gesù, ma lo rendiamo “presente” e operante.

La Chiesa “ricorda” il Signore e fa “memoria” della sua Pasqua per essere capace di corrispondere al suo dono afferma il papa Benedetto XVI nella Enciclica “Sacramentum Caritatis”. Il Signore -dice-“ci chiede di corrispondere al suo dono e di rappresentarlo sacramentalmente” . “L’Eucaristia pone dentro la creazione in principio di un cambiamento radicale, come una sorta di “fissione nucleare”… destinata a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero” (11). Così l’Eucaristia è culmine della vita cristiana.

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AGENDA PARROCCHIALE dal 22 giugno 2014

GREST PER I RAGAZZI DELLE ELEMENTARI:
fino al 4 luglio ore 9,00-14,00: via S. Leonardo 12

Invitiamo tutti, Domenica prossima, a portare viveri a lunga conservazione per collaborare al sostegno alimentare del “Grembiule di S. Zita

22 Domenica celebrazione del battesimo

23 Lunedì ore 21,00 in S. Pierino: incontro per i genitori dei ragazzi del campo estivo a Gromignana

24 Martedì Nascita di S. Giovanni Battista Precursore A S. Leonardo:
ore 9,00 Lodi e S. Messa
ore 17,30: Rosario e S. Messa A S. Giusto:
 ore 10,00: S. Messa

26 Giovedì ore 18,30 e ore 21,00 in S. Leonardo: ascolto e riflessione sulla pagina evangelica

27 Venerdì Solennità del Sacro Cuore di Gesù Patrono della famiglia Comboniana

28 Sabato ore 17,30 a s. Frediano: S. Messa vigiliare

29 Domenica SS. Apostoli Pietro e Paolo
S. Pietro è titolare della Chiesa di S. Pietro Somaldi
In questa domenica la S. Messa delle ore 11,00 viene celebrata nella chiesa di S. Pietro Somaldi e non a S. Michele.


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UN DONO SIGNIFICATIVO E GRADITO


Chi ha partecipato alla celebrazione del Corpus Domini di giovedì scorso ha senz’altro notato i due pannelli di cm 200 x 100 cm su cui è eseguito un collage con carta e colla da parati.

Anche oggi si possono ammirare nella chiesa di S. Michele.

Sono il frutto dell’impegno del “Laboratorio artistico “eccezionalmente abili”, coordinati dal prof.
Giuliano Toma” insegnante del Liceo Artistico cittadino.
E’ stata una risposta positiva ad una richiesta di collaborazione che esprime fra l’altro il senso del “Corpus Domini”: l’Eucaristia “passa” fra le nostre case potenziando e valorizzando le capacità di ciascuno, senza esclusione.

Un ringraziamento sincero a tutti coloro che hanno collaborato, in primo luogo al Dirigente Scolastico prof. Walter Rinaldi che ha reso possibile la realizzazione del Progetto.

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ITALIA-COSTA RICA

Nel 1502, Colombo scoprì, durante il suo quarto viaggio in America, la Costa Rica.
Una repubblica situata nel centro-America, composta da abitanti che, quest’anno, sognano qualcosa di più importante rispetto ad una sola apparizione al mondiale, con eliminazione al girone.
Quindi, anche se questo stato è senza esercito (è stato abolito nel 1949, dopo la guerra civile), i suoi giocatori combatteranno come dei leoni, in campo, fino a stramazzare a terra.

I giocatori della Costa Rica sono riusciti a “demolire” la squadra uruguaiana, con un netto 3-1, grazie al loro giovane talento Campbell.
Una partita ed un risultato poco aspettato. I tifosi costaricani sono euforici e sperano che la loro squadra superi il girone, magari battendo l’Italia.

Gli Azzurri sono riusciti a battere l’Inghilterra, nella prima partita del mondiale, anche grazie al nuovo stile di gioco: il “tiki-taka alla Cesare Prandelli”.
Gli italiani in campo, facendo girare il pallone tra di loro, hanno risparmiato energie per la partita con la Costa Rica.

Nell’ormai famoso “girone della morte”, nessuno si aspettava la Costa Rica al primo posto. Infatti, i giocatori costaricani hanno condannato i giornalisti che li davano per spacciati e perdenti, anche se, per adesso, hanno vinto la prima ed unica partita, contro una squadra di alto livello calcistico.

Si preannuncia, dai pronostici, una bella partita che terrà tutti gli spettatori, radioascoltatori e telespettatori con il fiato sospeso, visto che le due squadre viaggiano sull’onda dell’entusiasmo per la precedente prestazione e non hanno assolutamente intenzione di non guadagnare punti che servirebbero per la qualificazione agli ottavi.

Se volete potete anche unirvi a noi per tifare la nazionale! Don Agostino ci ospita nei locali in Pza S.Pierino per vivere nel migliore dei modi questa partita ("apertura cancelli" ore 17.30).

Infine, ci ritroveremo qui sul blog alla vigilia della prossima partita degli Azzurri.

Voliamo al Maracanà, tutti insieme

Nicolò Della Maggiora.

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ITALIA-INGHILTERRA


Da una parte San Pietro, Piazza Navona, i cannoli, la torre di Pisa e molto altro, mentre dall’altra Westminster, Trafalgar Square,  il pudding, il Big Bang,…

Era il lontano 1933 e l’Italia affrontava l’Inghilterra per la prima sfida calcistica.

81 anni dopo, le due squadre si riaffrontano per la venticinquesima volta, cercando di  guadagnare 3 punti e passare un difficile girone del mondiale. Nel 2010 l’Inghilterra riuscì solo ad arrivare agli ottavi, per poi essere “travolta” 4 a 1 dalla Germania.  Roy Hodgson, attuale commissario tecnico inglese, stupisce tutto il mondo con le sue convocazioni, portando in Brasile tanti giovani con poca esperienza, lasciando delusi molti giocatori “anziani”, su cui puntano ancora molte squadre, che volevano avere il piacere di giocare l’ultimo mondiale. Il C.T. dell’Inghilterra ha pensato di rinnovare la squadra per il clima molto caldo e afoso presente in Sud America, quindi potrebbe aver fatto anche la scelta giusta. Le ultime amichevoli de “I tre leoni” (soprannome della nazionale inglese) non sono state molto brillanti, proprio come quelle italiane.

Sabato 14 Giugno inizierà il mondiale per gli Azzurri di Cesare Prandelli che dovranno sudarsi, per il clima e per colpa dell’avversario, la vittoria. Il Brasile non sembra pronto per il mondiale, compreso lo stadio dove si giocherà questa partita. Il C.T. Italiano è stato sempre imprevedibile all’inizio di una competizione, soprattutto nella scelta della formazione e dei giocatori a cui affidare una maglia da titolare. Sembra che almeno una certezza ci sia: Balotelli dovrà sostenere l’attacco, cercando di giocare bene, visto che sono tutti con gli occhi puntati su di lui.

L’ultima sfida importante tra Italia ed Inghilterra risale ad “EURO 2012”, dove gli Azzurri  si sono guadagnati il passaggio al turno successivo solo ai rigori, dopo 120 minuti di gioco, dominando  dall’inizio fino alla fine, purtroppo senza segnare. Questa partita rimane impressa, come ricordo indelebile, per molti tifosi, perché, dai “tiri dal dischetto”, il magico Pirlo provò il cucchiaio, tenendo tutti gli italiani con il fiato sospeso per lunghi ed interminabili angosciosi secondi.

Dalla prima sfida mondiale inizieremo a capire se questi azzurri possono puntare a qualcosa di più importante rispetto a 4 anni fa. I tifosi italiani non credono in un’impresa dell’Italia , ma quando mai non criticano qualcosa e cambiano idea se quello che è stato condannato funziona?  Sempre. Quindi,  unitevi con amici, parenti, genitori,  amanti, persone che non conoscete o che non vedete da un po’ ed iniziate a tifare una squadra che fa battere il cuore a tutti gli italiani.

Se volete potete anche unirvi a noi pertifare la nazionale! Don Agostino ci ospita nei locali in Pza S.Pierino per vivere nel migliore dei modi, ogni partita a partire da quella di venerdì 20/06 (Recife Italia - Costarica).
Infine, ci ritroveremo qui sul blog alla vigilia della prossima partita degli Azzurri.

Voliamo al Maracanà, tutti insieme

Nicolò Della Maggiora.


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"In cammino" in prima pagina questa settimana.

UN DIO “FAMIGLIA”

La Solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo ci aiuta a dire qualcosa di questo grande Mistero, forse il più profondo della nostra fede. Esso non è una qualunque devozione, simile a quella che abbiamo per alcuni santi, quanto piuttosto una relazione d'amore filiale che ci spinge, per esempio, ad abbinare il segno della croce all'invocazione della Trinità . In que sto modo professiamo i due misteri prin cipali della nostra fede: unità e trinità di Dio e passione, morte e risurrezione di Gesù.

 E’ di questo infatti che si tratta nella celebrazione di oggi: siamo invitati ad accogliere l’Amore di Dio, anzi Dio stesso che si comunica a ciascun uomo e ciascuna donna come Comunione e Relazione di Amore che trova il suo vertice nella Pasqua di Gesù il Signore Crocifisso e Risorto. Innanzitutto la pagina del l'Esodo, una più belle del Primo Testamento, ci offre una solenne professione di fede dell'antico popolo ebraico nell'unico Dio. Vi si narra del Signore che scende nella nube, si ferma presso il suo servo Mosè e proclama la sua identità, in particolare la sua misericordia. Dio è sempre disposto a perdo nare. Egli è «Il Signore, il Signore, Dio misericor dioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà».

Il dialogo tra Gesù e Nicodemo è un vero gioiello non solo del quarto vangelo, ma di tutta la Rivelazione. Con un linguaggio semplicissimo, ma vera mente toccante, Gesù inizia a dire: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, l'unigenito». Per dirci che l'amore di Dio supera infinitamente ogni e spr essio ne o f or ma dell'a mo r e umano. Se fosse stato solo per con dannare, Dio non avrebbe certamente preso alcuna iniziativa di salvezza. Ma egli vuole la nostra salvezza , la salvezza di ogni uomo e donna di buona volontà. E’ bello veramente avere un Dio così magnanimo! Viviamo in questa consapevolezza accogliendo l’augurio di S. Paolo: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”.


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AGENDA PARROCCHIALE dal 15 giugno 2014

GREST PER I RAGAZZI DELLE ELEMENTARI: dal 9 giugno al 4 luglio ore 9,00-14,00: Tutti i giorni dal lunedì al venerdì presso i “Giardini di Nostra Signora” via S. Leonardo 12

CONVEGNO DIOCESANO Basilica di S. Frediano  
Lunedì 16 giugno
ore 18,30: accoglienza e preghiera
ore 19,00: “Uomo, dove sei?” Relazione del prof. P. Armando Matteo della Pontificia Università Urbaniana, Roma
ore 20,00: dialogo con il relatore e conclusione dei lavori

Martedì 17 giugno
ore 19,00: “La speranza cristiana nelle parole e nei gesti di papa Francesco Relazione di mons. Giancarlo Bregantini Arcivescovo di Campobasso Bojano
ore 20,00: dialogo con il relatore e conclusione dei lavori

GIOVEDI’ 19 MAGGIO: SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI 
La causa remota dell'istituzione di questa festa va ricercata nel nuovo e intenso orientamento dei teologi e della pietà popolare verso l'Eucaristia nel corso del XII secolo.
La festa è poi connessa con le visioni della Beata Giuliana di Mont-Cornillon, che ricevette dal Signore stesso la missione di introdurla nella Chiesa. Una commissione incaricata di ciò dal Vescovo di Liegi approvò la visione. Tuttavia la festa fu aspramente combattuta all'inizio, e la prima approvazione fu quella del vescovo Roberto di Thourotte (o Torote) nel 1246. Papa Urbano IV, già arcidiacono di Liegi, sollecitato dal vescovo Enrico di Gheidria e commosso anche dal miracolo di Bolsena (1263), estese la festa a tutta la Chiesa e ne fissò la festa al giovedì dopo l'ottava di Pentecoste; ciò fece con la bolla Transiturus de hoc mundo (8 settembre 1264).
Attualmente La Solennità del Corpus Domini ha il suo giorno proprio di celebrazione il giovedì successivo alla Solennità della Santissima Trinità, ed è una festa di precetto.
In Italia si celebra nella domenica successiva.

ore 20,30 in Cattedrale: S. Messa con la partecipazione di tutti i fedeli.
Processione Eucaristica fino a S. Michele. I bambini partecipano con la veste bianca.

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Presentazione Italia ai mondiali. “Voliamo al Maracanà, tutti insieme”


"Incipit"

Rimbomba, dentro ognuno di noi, il suono del caos che ci circondò, dopo quell’ultimo rigore calciato da Grosso nel lontano 2006.
Le urla di chi guardava la partita interruppero l’angoscioso silenzio, gli abbracci tra le persone che si trovavano nella stessa stanza, le lacrime che scendevano lentamente a chi, anche se era presente, non ci credeva ed un’unione tra tutti, che poteva quasi essere toccata con mano.

In quel momento tutti si sentivano italiani e gioivano, anche se qualcuno non capiva molto di calcio comprendeva una cosa che era chiara a tutti: l’Italia era campione del mondo! Un’emozione indescrivibile, che porta a farci pensare di essere, in un modo o nell’altro, tutti uniti. Tutto questo era ciò che, nel 2010, i tifosi degli Azzurri si aspettavano di riprovare.

Ma non si è ripetuto.

Il mondiale Sud africano è servito a farci capire che i cicli finiscono e la “vincente Italia” venne così rispedita a casa da Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda.
Prandelli è stato chiamato, dopo il disastroso torneo, a condurre gli Azzurri alla “rinascita”.
Il C.T. Italiano, dopo quasi 4 anni, ha ottenuto:
- un secondo posto all’europeo del 2012, facendoci sognare, fino alla finale, la possibile vittoria (competizione poi vinta dalla Spagna per 4 a 0);
- un terzo posto alla Confederation Cup e qualche altro importante risultato in alcune partite amichevoli o giocate in vari tornei (le più importanti sono ritenute la vittoria per 2-0 contro la Germania ed il pareggio per 1-1 contro le furie rosse, ad “EURO 2012” e la semifinale della “Confederation” persa contro la Spagna, in una partita dove solo i calci di rigore hanno consegnato la vittoria agli iberici)...

Correva l’anno 2006; l’Italia era infangata dal calcio-scommesse, molti italiani non approvarono certe convocazioni (ad esempio, quella di Totti); insomma, non partivamo con i favori del pronostico e vincemmo il mondiale. Tutto ciò successe anche nel 1982.

Purtroppo la storia non è cambiata, visto che il calcio truccato è presente più che mai ed i tifosi non concordano con alcuni giocatori portati da Prandelli in Brasile, quindi iniziamo bene. Il “biglietto da visita” con cui ci presentiamo al mondiale fa tremare i nostri avversari, che ormai conoscono l’imprevedibilità, positiva e negativa, degli Azzurri.

L’Italia è inserita nel “girone della morte”, che comprende, oltre alla nazionale di Prandelli, Inghilterra, Uruguay e Costa Rica.

Sicuramente abbiamo di nuovo voglia di vivere grandi emozioni e lunghe notti piene di festeggiamenti.

Unisciti a noi per la tua nazionale! Don Agostino ci ospita nei locali in Pza S.Pierino per vivere nel migliore dei modi, ogni partita a partire da quella di venerdì 20/06 (Recife Italia - Costarica).
Infine, ci ritroveremo qui sul blog alla vigilia di ogni partita degli Azzurri.

Voliamo al Maracanà, tutti insieme

Nicolò Della Maggiora.

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